Il disordine di lei


La performance è un duetto fra criminali innamorati. Le due figure in scena, annoiate e distruttrici, si feriscono vicendevolmente coi chiodi, finendo sempre per attirarsi come calamite. E, in attesa di redenzione, se questa non arriva, loro se la inventano: diventano uno l'ombra dell'altra, difesa contro la pioggia e le intemperie. Lei invade lo spazio col suo disordine, lui pazientemente cataloga ogni frammento di lei, oggetti poveri, quotidiani, rotti, rendendoli preziosi. Alternando il gioco infantile al gioco al massacro, le regala fiori, non perché questi siano romantici, ma perché tolgono il mal di testa. Non è la metafisica dell'amore, ma la sua fisiologia: guarire l'altro da un male che noi stessi gli abbiamo iniettato.

Liberamente ispirato a L'entrata di Cristo a Bruxelles di Amélie Nothomb.
Ideazione: Giacomo Paoletti, Sara Fallani, Francesca Lanzarini
In scena: S. Fallani
Scene, oggetti, costumi: F. Lanzarini
Musiche prerecorded, musica live e canto: G. Paoletti